Un centro per ricostruire legami sociali
12 Agosto 2022
Al Centro Elim di Somma Vesuviana (NA), giorno dopo giorno prende vita Aria, progetto pensato da Caritas Nola per promuovere opportunità di reinserimento socio-lavorativo per persone colpite da misure restrittive o prese già in carico dalle Caritas parrocchiali, descrivibile con quattro parole: accoglienza, relazione, inclusione e accompagnamento.
Per attuarlo, presso il Centro, è stato creato uno spazio verde da destinare all’utilizzo pubblico e allo stesso tempo alla sensibilizzazione della comunità territoriale, delle parrocchie e delle istituzioni sul tema della giustizia riparativa attraverso il coinvolgimento degli stessi detenuti. Questo incontro, tra i destinatari del progetto e utilizzatori dello spazio genera relazioni e facilita la costruzione della fiducia, elemento necessario per contenere il pregiudizio che caratterizza il reinserimento sociale verso le persone che sono state in carcere. La cura dello spazio pubblico è affidata agli ospiti che possono così restituire alla comunità quanto sottratto, provando insieme ad essa a ricucire le ferite provocate nel tessuto sociale ma anche in quello personale.
Caritas Nola ha coinvolto, in questa attenzione ai detenuti che hanno possibilità di scontare fuori dal carcere la pena – con messa alla prova o lavori di pubblica utilità – anche le parrocchie diocesane lanciando già da tempo il progetto Il massimo dalla pena per accogliere e accompagnare chi può godere di una forma alternativa di pena. Diverse sono state le parrocchie che hanno risposto e che si sono lasciate accompagnare nell’iter per l’accoglienza ma anche nella formazione.
Presso il Centro Elim – nato dal recupero di un antico casale – sono attivi anche i progetti Capre e cavoli, bistrot sociale e Affetti. Il primo mira a far acquisire ai partecipanti le competenze necessarie per lavorare presso realtà operative nel campo della ristorazione e per metterli in contatto con potenziali datori di lavoro, il secondo, invece, accompagna donne in difficoltà, con figli, oltre che nuclei familiari.
Attualmente, al Centro Elim, sono ospitate anche alcune mamme ucraine con i propri figli.