La scuola come cantiere
12 Settembre 2022
La scuola può essere spazio di confronto con spirito sinodale? La prima fase di questo Sinodo è riuscita a rispondere a questa domanda perché, grazie alla collaborazione di molti insegnanti, è stato possibile confrontarsi sulla Chiesa con stile sinodale anche all’interno delle classi. Mentre in alcune aule i giovani si confrontano e dialogano sulla Chiesa, nelle parrocchie ci si domanda come recuperare la fascia d’età che spesso manca nelle comunità parrocchiali: da un lato ci si confronta su una Chiesa “distante” dalla propria vita personale, dall’altro invece ci si domanda su una gioventù “assente” nelle proprie comunità.
I gruppi sinodali nelle scuole hanno messo ulteriormente in risalto una già nota eterogeneità tra i giovani, i quali hanno esperienze e culture differenti ma condividono lo spazio e il tempo della scuola o, si potrebbe dire, un cammino. Qual è la posizione della Chiesa e dei cristiani in questo cammino? Il Sinodo nelle classi ci ha ricordato che i giovani hanno piacere a parlare di temi importanti e che la loro opinione è frutto comunque di un’esperienza. Questi confronti in stile sinodale sono stati l’inizio di un cantiere della strada e del villaggio nelle classi, dove docenti e studenti cristiani sono in continua relazione con i diversi “mondi” che formano la scuola. Come Chiesa, ci occupiamo di questi cantieri? Alcuni ragazzi non partecipano più alla vita parrocchiale perché non si sono sentiti coinvolti o utili in questa realtà, perché “nessuno li ha più cercati”, come cantieri abbandonati. Come Chiesa, perché abbiamo chiuso questi cantieri?
Non è segreta la complessità nell’instaurare una conversazione spirituale tra i banchi di scuola, ma il primo anno di Sinodo ha dimostrato che tramite il sincero ascolto è possibile aprire e riaprire un vero e proprio cantiere con i giovani.