19 Ottobre 2022
L’icona di riferimento Lc 10,38-42
“Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: “Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”. Ma il Signore le rispose: “Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta”.
Senso e protagonisti
“Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio”. Gesù non evita i villaggi, ma insieme al gruppo dei discepoli e delle discepole li attraversa, incontrando persone di ogni condizione. Sulle strade e nei villaggi il Signore ha predicato, guarito, consolato, ha incontrato gente di tutti i tipi – come se tutto il “mondo” fosse lì presente – e non si è mai sottratto all’ascolto, al confronto, al dialogo e alla prossimità. Sull’esempio del Maestro la Chiesa vive la stessa dinamica di uscire e saper abitare la strada ed il villaggio per ascoltare quegli ambiti che restano ancora in silenzio o inascoltati.
Anche Papa Francesco ci ha ricordato i tre passi del cammino della fede: ascoltare, farsi prossimi, testimoniare. “Ascoltare prima di parlare” è il primo passo che Gesù stesso indica quando ascolta il grido del cieco di Gerico e lo lascia parlare.
Il Concilio Vaticano II, profezia dei tempi moderni e punto di riferimento per il Cammino Sinodale, ha ricordato che la Chiesa non solo dà, ma anche riceve dal mondo (cf. GS 44-45) perciò non ha paura di affrontare i problemi del nostro tempo, al contrario si espone condividendoli e vivendoli, facendosi carico della sofferenza del fratello. Da questo punto di vista l’ascolto di tali realtà porta sicuramente una ricchezza alla Chiesa stessa.
Per riflettere
“La persona umana, che di natura sua ha assolutamente bisogno d’una vita sociale, è e deve essere principio, soggetto e fine di tutte le istituzioni sociali. Poiché la vita sociale non è qualcosa di esterno all’uomo, l’uomo cresce in tutte le sue capacità e può rispondere alla sua vocazione attraverso i rapporti con gli altri, la reciprocità dei servizi e il dialogo con i fratelli. Tra i vincoli sociali che sono necessari al perfezionamento dell’uomo, alcuni, come la famiglia e la comunità politica, sono più immediatamente rispondenti alla sua natura intima; altri procedono piuttosto dalla sua libera volontà”. (GS 25)
Domande per favorire l’ascolto e il confronto
Come il nostro “camminare insieme” può creare spazi di ascolto reale della strada e del villaggio?
- Quale esperienza della comunità ho avuto e sto avendo in questo momento della mia vita? Come sento la Chiesa?
- Quali limiti ed ostacoli sento presenti nella comunità che non rendono possibile l’incontro ed il dialogo? Quali distanze dovrebbero essere riempite e quali muri abbattuti per favorire un reale incontro?
- Quali domande e desideri porto nel cuore e potrei fare alla comunità?
- Quali ricchezze specifiche della mia vita o del mio ambito di vita potrei offrire alla comunità con la mia presenza attiva?