Il fondo di solidarietà come “laboratorio di corresponsabilità”
30 Gennaio 2023
Nato nei giorni della pandemia che hanno “interrogato” il sinodo diocesano (2017-2022) il “Fondo diocesano di solidarietà famiglia lavoro 2020” ha inteso rispondere alle domande che venivano da famiglie e persone (1.700 persone in due anni di attività) che il Covid stava piegando sotto il cresciuto peso della povertà. Il Fondo è stato istituito dal vescovo Oscar Cantoni in memoria di don Renato Lanzetti, vicario generale della diocesi morto per Covid, e di altre vittime del contagio.
Una fitta rete di operatori Caritas, volontari e comunità parrocchiali, si attivava nell’emergenza anche d’intesa con diverse pubbliche istituzioni per la valutazione delle situazioni, la raccolta (770.000 euro in due anni) e l’assegnazione dei fondi. Ogni destinatario dei contributi, definiti con semplice procedura di trasparenza, veniva accompagnato nel far fronte alla situazione di grande fatica economica e psicologica. Anche nell’attuale fase di crisi energetica e inflazione questo metodo viene seguito mentre il Fondo allarga la sua attenzione operosa alla formazione professionale e all’inserimento lavorativo. Sempre con alleanze culturali e operative con enti competenti e istituzioni pubbliche.
In questa direzione il Comitato dei garanti (Pastorale sociale, Cdal, Caritas, Acli, CdO) ha progressivamente portato il Fondo a essere “un laboratorio di corresponsabilità” circa la questione socio-economica e oggi lo stesso Fondo si può definire un frutto di quella “palestra di sinodalità” che si era avviata nel 2017 con il cammino diocesano ritmato dal tema della Misericordia.
La funzione pedagogica del fondo si è sviluppata e si sta sviluppando nell’ascolto del territorio. Oggi si colloca in fedeltà agli orientamenti del Libro sinodale (9 novembre 2022) nell’ambito della pastorale sociale diocesana come uno stimolo e un sostegno alla formazione della coscienza personale e comunitaria sull’inscindibile binomio carità e giustizia.