Dove sono loro, siamo anche noi

Dove sono loro, siamo anche noi

29 Agosto 2022

L’idea di una vacanza da proporre a ragazzi con varie disabilità, giovani, famiglie e parrocchiani desiderosi di condividere i propri talenti e tanti bei momenti insieme venne a Don Amedeo Pasini, prete nella parrocchia di S. Paolo a Forlì, alla fine degli anni ‘70.
Aveva notato che troppo spesso, troppe persone erano abbandonate a casa a soffrire il caldo e la noia durante l’estate mentre la gente “normale” andava al mare o in montagna in tranquillità a godersi le ferie nella gioia e nella spensieratezza. Da quel momento, ogni anno, una colonna di macchine e pulmini variamente attrezzati si muove da Forlì verso le Dolomiti per trascorrere insieme una settimana fatta di divertimento, passeggiate, viaggi in seggiovia, catechesi, belle messe all’aperto, giochi, balli, canti, riflessioni, strudel, nuotate in piscina, feste, e tutta l’allegria e la gioia che servono come ingredienti per una vacanza indimenticabile.
Ogni anno più di cento persone di età diverse e provenienti da quasi tutte le parrocchie della diocesi decidono insieme di rispondere all’invito di don Amedeo, che risuona sempre nelle nostre orecchie e abbiamo stampato in grande sulle nostre magliette: “Dio da’ a qualcuno di più perché sia capace di amare e condividere. La vostra gioia dipende dalla vostra generosità”. È un bel momento di incontro e di chiesa che pian piano da S. Paolo si è diffuso a tutta la diocesi e che coinvolge sempre più persone.
Questa esperienza estiva non vuole trovare “assistenti” che prestino servizio specializzato a delle “persone disabili”, bensì offrire l’opportunità a chi vi partecipa di vivere dieci giorni in cui tutti si è chiamati a vivere in un clima di condivisione, dove tutti possano sentirsi accettati come in un normale gruppo di amici che insieme si divertono, senza distinzione tra chi è “disabile” e chi è “sano”. Ebbene, ogni anno al termine del campo, si avverte sempre l’urgenza di prolungare lo spirito di quei dieci giorni lungo tutto l’arco dell’anno e il Poparty, con la sua cadenza mensile, è uno strumento potente a questi fini. Il gruppo si ritrova per pregare, cenare, e festeggiare insieme la gioia di incontrarci. Il Poparty, così si chiama il nostro incontro, vuole “contagiare” sempre più parrocchie con l’amore e la cura per il prossimo che Gesù ci ha insegnato, e abbattere quel muro di indifferenza e di chiusura che spesso ancora purtroppo circonda le nostre realtà. Don Amedeo sosteneva: “Vogliamo far provare anche ai nostri ragazzi la febbre del sabato sera” e così farli uscire di casa, stando in compagnia e amicizia.

Le finalità principali di queste attività sono:

  • Stimolare i giovani ad un vero coinvolgimento che permetta di scoprire la risorsa della diversità e, di conseguenza, la possibilità per i giovani disabili di trascorrere una vacanza e un sabato sera in compagnia di amici.
  • Creare un’occasione di incontro per le famiglie, in particolare per quelle che presentano all’interno del proprio nucleo situazione di disabilità, per rinsaldare relazioni già presenti, formare nuove conoscenze e magari amicizie (anche con altre famiglie delle parrocchie accoglienti), condividere le rispettive esperienze, confrontandosi anche alla luce della fede (grazie alla guida di un sacerdote, spesso della parrocchia accogliente), ma anche per vivere una serata di svago, divertimento, relax, troppo spesso ridotte a poche occasioni.
  • Al fine di allargare le nostre possibilità e organizzare meglio le attività del gruppo, da quest’anno si è costituita l’Associazione Kalipè. Il nome rimanda a un saluto tibetano che significa “Cammina lento!” Cioè “Ti auguro di fare un buon cammino, lento godendoti la compagnia e il paesaggio”. Speriamo e confidiamo le Signore, che il nostro cammino lento prosegua ancora per tanto tempo e per tanti amici.