I germogli nati dal Cammino diocesano

I germogli nati dal Cammino diocesano

3 Maggio 2022

La celebrazione del 17 ottobre 2021, nella Cattedrale di Sant’Angelo dei Lombardi, ha solennemente dato il via al cammino sinodale dell’Arcidiocesi di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, così come deciso da papa Francesco. L’omelia dell’Arcivescovo Pasquale Cascio ha offerto spunti di riflessione, in particolare, su alcuni punti: camminare insieme a Cristo nostra Via, incrociando il mondo e le sue istanze; incontrare gli altri, liberandosi dal pregiudizio derivante dal possedere risposte pre-costituite, calzanti per ogni occasione. Si esorta la Chiesa ad attrezzarsi all’accoglienza, all’ascolto, alla proposta che diventa essa stessa il percorso comune. Quest’ultima dinamica faccia da sfondo a tutta l’azione di discernimento e di coinvolgimento. Si comprenda che il Sinodo non ha come obiettivo la redazione di un ennesimo documento, né un’indagine sociologica o raccolta di opinioni fini a se stesse. Ciò che conta è porsi sotto l’azione dello Spirito Santo per poter raggiungere tutte le realtà, senza esclusioni e senza remore, assumendosi il rischio anche di subire critiche o, più ancora, di dover accettare il rifiuto.

A tal proposito il Consiglio Pastorale diocesano, espressione dell’intero territorio, è l’organo individuato per promuovere, coordinare e attuare i processi applicativi concreti. Il primo passo è quello dedicato a stimolare le parrocchie ad incontrare la propria realtà territoriale. Il percorso si arricchirà di ulteriori tappe, nelle quali si riuniranno prima gli operatori pastorali con i consigli parrocchiali e, in seguito, la comunità ecclesiale si metterà in ascolto della società civile, del mondo politico e dell’associazionismo.

Alcuni membri del Consiglio Pastorale diocesano si sono posti al servizio delle parrocchie, laddove richiesto, per promuovere la conoscenza delle dinamiche sinodali, per favorire la creazione di un clima per un ascolto disarmato e per agevolare la restituzione di una narrazione franca. Pertanto sono state offerte alcune piste di riflessione:

  • Come vedi la tua comunità parrocchiale e come ti poni in essa?
  • Come vivi il tuo servizio all’interno della Comunità? Valuta il grado di unità che si raggiunge nelle diverse iniziative. Hai mai pensato di offrire la tua collaborazione? Cosa ti spinge e cosa ti frena?
  • Come vedi la testimonianza complessiva della nostra Chiesa sul territorio?

Le parrocchie in cui sono stati promossi gli incontri hanno vissuto esperienze molto intense. L’invocazione allo Spirito all’inizio di ogni appuntamento, preparato con attenzione, crea il giusto clima di familiarità e di apertura all’Altro e agli altri. Si evince, infatti, che anche argomenti, considerazioni e riflessioni che potrebbero diventare divisivi, riescono ad essere trattati con calma e senso propositivo. Si percepisce nettamente il desiderio di ritrovarsi e riprendere le relazioni bruscamente interrotte a causa del Covid-19.
La crisi pandemica ha prodotto anche nei nostri territori aspetti devastanti. Il dolore per le perdite di familiari e conoscenti ha inciso profondamente, essendo state vissute in ambienti piccoli nei quali ci si considera una grande famiglia. Le restrizioni imposte dal decisore politico ha condizionato e tuttora condiziona la vita pastorale. Ci si addolora per la mancanza di partecipazione alla celebrazione domenicale e alle altre iniziative parrocchiali. Tuttavia la ripresa lenta ma incisiva dei sacramenti della vita cristiana consente di guardare con rinnovato slancio e speranza al futuro. Ciascun membro del Consiglio Pastorale parrocchiale si sente stimolato a mettersi di nuovo in gioco e rilanciare con entusiasmo la propria testimonianza di fede.

I risultati di questa prima fase iniziale del cammino sinodale rappresentano piccoli germogli da cui riprendere. Il primo germoglio è proprio la coscienza dell’appartenenza alla comunità nella sinodalità. Essi si riverberano anche sull’opera del Consiglio Pastorale diocesano: piccoli passi vissuti significativamente e raccolti nella narrazione sinodale.
Il contributo della Chiesa diocesana al Sinodo universale è il primo momento del percorso sinodale nel solco dei desiderata di papa Francesco, ma per noi è il secondo elemento della presa di coscienza sinodale. Tutto deve concorrere a maturare la coscienza che la sinodalità è elemento connaturale e costitutivo della vita ecclesiale per sperimentare la comunione, che fa crescere e cresce essa stessa come testimonianza per il mondo.