«Il dono prezioso di un tuo pensiero»: la lettera di mons. Ruzza sul cammino sinodale

«Il dono prezioso di un tuo pensiero»: la lettera di mons. Ruzza sul cammino sinodale

29 Novembre 2021

«Come desideri che la Chiesa ti sia vicina e possa camminare accanto a te?», «Come vorresti partecipare in modo personale alla vita della Chiesa?». Sono le due domande a cui tutti, credenti e no, sono invitati a rispondere come «un dono» per «raccontare con sincerità e libertà» l’esperienza di ognuno con la comunità cristiana.

Le due proposte di dialogo sono alla base della lettera sul cammino sinodale che monsignor Gianrico Ruzza, vescovo della diocesi di Civitavecchia-Tarquinia e amministratore apostolico della diocesi di Porto-Santa Rufina, ha inviato alle due Chiese nella prima domenica di Avvento: «Cara amica, caro amico, ti chiedo un istante del tuo tempo e un poco della tua attenzione: sono il tuo vescovo e ti scrivo a nome di Papa Francesco. Lo faccio per dirti che in questi mesi le nostre comunità, mosse dal grande desiderio di ascoltare le persone che vivono insieme a loro, stanno percorrendo un cammino sinodale e vorrebbero anche da te l’aiuto, semplice ma tanto prezioso, di un pensiero».

«Che tu sia credente o non-credente, praticante o meno, non importa: sei invitato a farci dono della tua parola e a raccontare con sincerità e libertà la tua esperienza con la comunità cristiana, provando ad accogliere le due domande, che spero possano coinvolgerti: Come desideri che la Chiesa ti sia vicina e possa camminare accanto a te? Come vorresti partecipare in modo personale alla vita della Chiesa?».

«Potrai dirci come la pensi in occasione degli incontri che si svolgeranno nel nostro territorio e dei quali sarà data ampia notizia sui mezzi di comunicazione e sui canali social, oppure scrivendoci attraverso le modalità che troverai nella sezione dedicata nel sito internet della diocesi». «Spero che, insieme a te, tanti possano accogliere questo fraterno invito a “partecipare” nel nome di Colui che ci ha insegnato l’Amore, il Signore».