Insieme per cantare la cura
12 Settembre 2022
Tutto è interconnesso. Questa è la convinzione di fondo che emerge dalla lettura dell’enciclica Laudato si’ di papa Francesco. La stessa convinzione può nascere in noi sotto una volta stellata, o camminando tra i campi di grano all’inizio dell’estate, o quando un tramonto rosa e arancio ci sorprende sulla via verso casa, al termine di una lunga giornata di lavoro. La stessa convinzione – abbiamo pensato – può farsi strada in noi anche se ci viene raccontata, cantata, rappresentata. Ecco perché noi giovani del centro missionario di Modena abbiamo iniziato a pensare allo spettacolo Tudo esta interligado, che pian piano ha preso forma. L’idea era nata l’anno precedente, alla fine dell’estate, quando qualcuno di noi si trovava sul nostro Appennino per riflettere proprio su queste tematiche, attraverso un dialogo tra la Laudato si’ e le realtà del territorio. Ricordo che era spuntato in noi il desiderio di fare qualcosa, impegnarci per un futuro possibile e diverso da quello che sembra l’esito ormai scontato. Ma in che modo? Forse – ci siamo detti – si deve ripartire da uno sguardo diverso sulla realtà. Forse è il momento di tornare a guardare il creato con la meraviglia che ci brilla negli occhi. Forse oggi è «il tempo della cura», con le parole di Mariangela Gualtieri. Con questa convinzione, ci è sembrato che una forma più artistica di riflessione centrasse meglio l’obiettivo. Da qui è nata la voglia di mettere insieme menti, mani e cuori, e provare a costruire uno spettacolo.
Presa questa decisione, abbiamo aperto il cantiere dei lavori. Si tratta di armonizzare insieme i carismi di ciascuno: chi ama scrivere, chi cantare, chi recitare, chi suonare, chi danzare. C’è posto per tutti. Questa deve rimanere la scelta di fondo nel nostro modo di lavorare insieme. Nella lettera del papa per la Giornata Mondiale di Preghiera per la cura del creato 2020, a cinque anni dalla pubblicazione della Laudato si’, il papa scriveva che il nostro tempo è «tempo per ricordare, per ritornare, per riposare, per riparare, per rallegrarsi». Lo spettacolo ha ritrovato in questi cinque verbi il suo scheletro fondamentale, articolandosi così in altrettanti momenti. Da lì in poi, non è stato difficile colorare questi momenti con tonalità diverse: dal sogno di Dio alla terribile realtà del disastro ecologico, dalla cura all’indifferenza spietata, dalla calma al tempo strappato, dalla consapevolezza di quello che accade all’invito a rallentare. Così, accompagnati dal canone Tudo està interligado, abbiamo cantato l’interconnessione di tutto, come dentro un’unica sinfonia, che racconta l’avventura delle donne e degli uomini nella loro casa comune che Dio ha loro affidato.