Lavorare sui cinque macro-temi, “proponendo a tutte le parrocchie di riflettere su di essi, anche alla luce della lettera pastorale del Vescovo De Luca”. È stata questa la scelta della diocesi di Termoli-Larino che ha chiesto di organizzare “delle assemblee parrocchiali, in ciascuna parrocchia secondo un proprio calendario, seguendo rigorosamente – spiega il referente, don Antonio Sabetta – lo stile/metodo della conversazione spirituale con gruppi di non oltre 10-12 persone e aiutati dai membri dell’équipe di fermento sinodale che era stata già presente nella prima fase”. “Al momento il cammino è ancora in corso e le sintesi stanno affluendo ai vicari di zona che le trasmettono ai referenti diocesani”, continua don Sabetta evidenziando che “non tutte le parrocchie sono riuscite ad affrontare i 5 temi, alcune si sono concentrate su un paio in considerazione del numero delle persone coinvolte”. Tutte però, precisa, “sono state chiamate in causa per evitare che il frutto del lavoro sia l’espressione solo di alcune realtà o di piccoli gruppi ed elite”.
In questo momento, ammette il referente, “si deve prendere atto di una grande fatica”. “Nonostante la parola ‘sinodo’ risuoni da tempo, siano stati promossi convegni, giornate, si sia insistito costantemente sul suo significato e sulla sua importanza per la vita della Chiesa e il futuro delle nostre comunità – evidenzia – c’è poco entusiasmo e gli incontri a volte sono percepiti più come qualcosa da fare per ‘obbedienza’ al parroco che come qualcosa di desiderato di cui si riconosce il valore”. Del resto, conclude don Sabetta, “il Sinodo è un processo e come tale richiederà molto tempo per essere adeguatamente assimilato”.