Mons. Castellucci incontra gli operatori della comunicazione
4 Marzo 2022
“Tutti sono invitati a parlare con coraggio e franchezza, cioè nella libertà, nella verità e nella carità”. E così è avvenuto nel dialogo tra i giornalisti e gli operatori della comunicazione con il vescovo Erio Castellucci, nel corso dell’incontro promosso dagli Uffici diocesani per le comunicazioni sociali delle diocesi di Modena-Nonantola e Carpi in occasione della festa di San Francesco di Sales, posticipata causa Covid, al 3 marzo a Carpi. Già nella lettera di invito veniva specificato che si sarebbe trattato di un momento di ascolto inserito nel Cammino sinodale che sta impegnando le due Diocesi modenesi insieme a tutte le Chiese in Italia. Nella breve nota introduttiva Simone Ghelfi, referente del cammino sinodale per la diocesi di Carpi, intervenuto anche a nome dei suoi omologhi dell’arcidiocesi di Modena-Nonantola, ha illustrato le tappe e le modalità con cui si sta vivendo il Sinodo evidenziando che al momento risultano all’opera una sessantina di gruppi sinodali con 58 contributi già pervenuti a Modena, una cinquantina di gruppi e 20 contributi raccolti a Carpi.
Prendendo spunto dal messaggio del Papa per la 56ª Giornata mondiale per le comunicazioni sociali sul tema “Ascoltare con l’orecchio del cuore” monsignor Castellucci ha portato all’attenzione dei comunicatori un aspetto cruciale dell’attuale dinamica della comunicazione pubblica, chiedendo e chiedendosi “che cosa ascolta il nostro cuore?”. “È molto difficile sentire i tintinnii. Questi richiedono silenzio. Ogni volta che attraversiamo una crisi – ha affermato Castellucci – abbiamo di fronte dei rimbombi, delle notizie bomba. Ma in queste ci sono dentro sempre anche dei tintinnii: le grida di aiuto, il bisogno di relazione, la generosità. Per cogliere questi tintinnii è necessario attivare le orecchie del cuore, anche per creare le notizie. Creare le notizie attraverso le voci dei deboli”. Da questo spunto ha preso il via il dialogo con i giornalisti, intervenuti numerosi e ponendo questioni molto serie sia sul tema dell’ascolto, con un vibrante confronto tra social e media tradizionali, sia sulla difficoltà di “comunicare il cammino sinodale” al grande pubblico e sui media laici per dare riscontro della volontà di ascolto e di apertura della chiesa al suo interno e verso la società. Al termine degli interventi il Vescovo ha ringraziato i giornalisti per le riflessioni e gli stimoli offerti e li ha incoraggiati a proseguire l’esperienza come “gruppo sinodale” dei comunicatori. Sulle difficoltà nel rendere comunicabile il cammino sinodale monsignor Castellucci ha ricordato che “alla fine del prossimo mese saranno presentati i risultati scritti dei vari gruppi sinodali e per le nostre due Diocesi potrebbero essere qualche centinaio. Si comincerà allora ad avere qualche informazione. Molti di questi risultati saranno messi a disposizione dei mezzi di comunicazione e i giornalisti potranno attingervi. Certamente è un momento in cui la Chiesa si mette allo scoperto, anche rischiando, perché si espone a valutazioni, critiche, magari anche apprezzamenti. Questo dobbiamo farlo con una certa audacia, come ha esortato Papa Francesco, con un po’ di fatica soprattutto in Italia, perché a volte in Italia siamo condizionati dal fatto di ritenerci un’eccezione rispetto ad altri Paesi, dove il cristianesimo pare quasi scomparso oppure al contrario è nascente ed ancora poco diffuso. Penso che sia questo sia un mese decisivo a proposito per poter fare delle valutazioni sui i primi effetti del cammino sinodale nelle nostre Chiese”.
Luigi Lamma