Sempre più attenzione ai giovani
23 Marzo 2022
Pubblichiamo di seguito la seconda parte di quanto è emerso il 22 febbraio scorso, nell’incontro, su piattaforma virtuale, del Consiglio Missionario Diocesano di Carpi, che ha promosso un momento di confronto, come gruppo sinodale, sul nucleo tematico: “Corresponsabili nella missione”.
Come la comunità sostiene i propri fedeli impegnati in un servizio nella società (impegno sociale e politico, nella ricerca scientifica e nell’insegnamento, nella promozione della giustizia sociale, nella tutela dei diritti umani e nella cura della casa comune, ecc.)? Come li aiuta a vivere questi impegni? La Chiesa può e deve aiutare le persone a prendere determinati impegni, lo può fare con la formazione. Le associazioni spingono ad entrare in politica per non chiudersi in se stessi. Si può lavorare nella formazione politica, la Chiesa deve aiutare a dare di più per il bene della comunità. Occorre riunire le persone impegnate e formarle non tanto sulla difesa di certe posizioni, ma sui problemi reali. Lavorando in profondità sulla discussione la Chiesa può aiutare.
Rimane sempre indispensabile la preghiera quale strumento per sostenere chi è in prima linea, per dare energia, forza e rigenerare.
Siamo disposti a essere audaci e creativi abbandonando le logiche del “si è sempre fatto così”? Dovremmo essere tutti “pari” nella Chiesa, ma ancora persiste una gerarchia molto evidente. Ne è un chiaro esempio la questione femminile. Il ruolo delle donne nel Vangelo non è marginale: Maria, le discepole, le donne che annunciano la resurrezione, eppure tra le processioni sull’altare, non è ammessa nemmeno una donna. Dobbiamo essere audaci in questo, se vogliamo entrare nella cultura, la donna deve entrare nella chiesa! Si spera che un giorno il lettorato possa aprirsi anche alle donne.
Quali aree di missione stiamo trascurando? Uno degli ambiti che si deve coltivare maggiormente sono i giovani, gli adolescenti. In questo clima di crisi ed incertezza globale: politica, ambientale, economica, bellica e sanitaria, si deve dare speranza ai giovani. Le generazioni della seconda metà del novecento hanno avuto una giovinezza sicura, certa, hanno potuto scegliere il lavoro, fare figli, comprare una casa, ora tutto è precario, non prevedibile. L’area di missione da valorizzare è quella che riguarda i giovani. Don Boschini ha parlato delle tante crisi che vivono i giovani, considerati “nuovi poveri” e, pertanto, “terra di missione”. Le parrocchie devono dedicarsi a loro. Adesso nel clima dell’incertezza mettono anche la propria fede. I giovani sono da curare, ascoltare, avvicinare alla fede con la testimonianza, la preghiera, l’approfondimento spirituale, per far sì che possano riscoprire la fede, unica speranza di sicurezza in questo mondo.
Dobbiamo andare incontro alle generazioni giovani con argomenti incisivi, in grado di lasciare il segno nella loro vita. Occorre una dottrina sociale. Non siamo missionari se lasciamo le generazioni giovani sole. Come contribuiamo alla costruzione e alla realizzazione del progetto pastorale diocesano? La lettera pastorale del Vescovo dà un indirizzo. Il Vescovo e il Vicario hanno fatto un tentativo di fare camminare alcuni organi di partecipazione a livello ecclesiale, è nato dunque il Consiglio Pastorale Diocesano. Questo ha il compito di dare input e comunica idee che provengono “dalla base”. Come Consiglio si può contribuire trovando un rappresentante che si unisca a questo organo che mantiene sinodale il cammino della Chiesa di Carpi.
A cura del Centro Missionario Diocesano