Suggerimenti per le Diocesi e le Conferenze Episcopali sulla preparazione della sintesi

Suggerimenti per le Diocesi e le Conferenze Episcopali sulla preparazione della sintesi

4 Aprile 2022

Il Documento Preparatorio inizia dichiarando che «la Chiesa di Dio è convocata in Sinodo» (n. 1). L’apertura dell’ottobre 2021, che si è tenuta prima a Roma e poi in tutto il mondo, è stata un’apertura del Sinodo; siamo in Sinodo. Le sintesi preparate da ogni Diocesi/Eparchia e Conferenza Episcopale/Sinodo della Chiesa sui iuris sono documenti sinodali. Per questo si chiede ai Vescovi e alle Conferenze Episcopali/Sinodi delle Chiese sui iuris di preparare con cura il discernimento finale che presentano in forma di sintesi.

A tal proposito, il presente documento si propone di dare risposta alle numerose richieste di indicazioni per la preparazione della sintesi da presentare alla Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, articolando e sviluppando quanto contenuto nel Documento Preparatorio (nn. 31-32) e nel Vademecum (Appendice D). Questo documento si pone principalmente a sostegno delle Conferenze Episcopali/Sinodi delle Chiese sui iuris nell’elaborazione della loro sintesi, ma potrebbe risultare utile anche ai facilitatori del processo sinodale all’interno di ciascuna Chiesa locale, a livello di singole Diocesi/Eparchie[1], parrocchie, comunità di base, associazioni e movimenti, gruppi spontanei. Ogni realtà locale è invitata ad adattarlo creativamente al proprio contesto.

1. Lo scopo della sintesi

Per quanto riguarda la sintesi, il Documento Preparatorio afferma:

La sintesi che ciascuna Chiesa particolare elaborerà al termine di questo lavoro di ascolto e discernimento costituirà il suo contributo al percorso della Chiesa universale. Per rendere più agevoli e sostenibili le fasi successive del cammino, è importante riuscire a condensare i frutti della preghiera e della riflessione in una decina di pagine al massimo. Se necessario per contestualizzarle e spiegarle meglio, si potranno allegare altri testi a supporto o integrazione (n. 32).

Lo scopo della sintesi non è presentare la cronologia delle tappe del processo sinodale concretamente seguite, né stendere un verbale che elenchi in maniera indiscriminata tutti i punti emersi nei lavori. Piuttosto, come culmine del discernimento spirituale comunitario, la sintesi punta a raccogliere ed esprimere i frutti del processo sinodale in modo che siano comprensibili anche a chi non vi ha partecipato, indicando come la chiamata dello Spirito Santo alla Chiesa è stata compresa nel contesto locale.

2. Struttura

Questa potrebbe essere una struttura indicativa per la sintesi, per un massimo di una decina di pagine.

2.1 Introduzione: rilettura dell’esperienza sinodale (1-2 pagine)

Indicare le tappe fondamentali, i punti di svolta e soprattutto la dimensione spirituale del cammino percorso (difficoltà, soprese, ecc.).

2.2 Corpo della sintesi: discernimento dei contributi raccolti (6-7 pagine)

Questa parte della sintesi articola la risposta all’interrogativo fondamentale del processo sinodale (cfr. Documento Preparatorio, n. 26), alla luce delle domande tematiche (cfr. ibidem, n. 30, e Vademecum, n. 5.3), evidenziando i principali frutti del discernimento operato lungo il processo sinodale.

2.3 Conclusioni: prossimi passi (1-2 pagine)

La conclusione potrebbe indicare i passi da compiere in risposta a quella che è stata riconosciuta come la chiamata (o le chiamate) dello Spirito Santo, evidenziando in particolare quei punti su cui si ritiene importante sollecitare il discernimento ulteriore della Chiesa.

2.4 Appendici

Potrebbe essere utile inserire una panoramica del contesto locale, con alcuni fatti e statistiche chiave, come sfondo su cui collocare il contenuto della sintesi. Ugualmente possono aiutare alcune testimonianze, citazioni o racconti dei partecipanti, che conservano l’originalità del loro modo di esprimersi e meglio permettono di rendersi conto della dimensione spirituale ed emotiva dell’esperienza fatta. In ogni caso le appendici, non obbligatorie, offrono solo informazioni aggiuntive: la sintesi deve contenere tutte le informazioni essenziali sul cammino svolto e i suoi frutti, e quindi sul contributo che ciascuna Chiesa particolare offre al percorso sinodale della Chiesa universale.

3. Preparazione

Alcune attenzioni possono essere utili per preparare il processo di elaborazione della sintesi.

3.1 Raccolta del materiale

Occorre stabilire con chiarezza come ed entro quale termine i contributi debbano essere presentati, organizzati e conservati, prevedendo una strategia per la gestione di un’abbondante mole di documenti. Per integrare i contributi dei gruppi sinodali come materia di discernimento possono essere d’aiuto report di indagini quantitative (ad es. questionari strutturati) o qualitative (ad es. interviste, focus group, ecc.) o contributi di esperti.

3.2 Scelta del gruppo di redazione

In una prospettiva sinodale, ha senso che la redazione della sintesi sia affidata a un gruppo, al cui interno potrebbe essere opportuno coinvolgere l’équipe sinodale. Altri componenti del gruppo di redazione potrebbero essere scelti in base alla loro condizione (età, sesso, stato di vita), provenienza geografica o culturale, esperienza e/o competenza in diversi ambiti (scienze sacre, scienze umane e sociali, redazione di testi, ecc.), con particolare attenzione alla presenza di persone capaci di ascoltare e comprendere la voce delle minoranze, dei poveri e degli esclusi. Ugualmente sarà importante garantire la presenza di un nucleo più ristretto (ad es. 2-3 persone) con competenze nella redazione di testi, a cui affidare materialmente il compito della stesura.

3.3 Identificazione del metodo di lavoro

Una volta formato il gruppo di redazione, occorre chiarire chi ha il compito di guidarne il lavoro e come verranno prese le decisioni in caso di disaccordo. Nel caso in cui il gruppo sia numeroso e articolato, può essere utile prevedere una piccola commissione ad hoc per dirimere le controversie. Inoltre, occorre chiarire il metodo con cui il gruppo svolgerà il proprio compito, indicando i diversi passaggi per arrivare al testo finale e i tempi previsti per la sua consegna. Alcuni strumenti informatici (ad esempio, software per il tagging delle parole chiave o programmi di word clouding), possono essere d’aiuto nell’analisi dei materiali raccolti; tuttavia non possono sostituire il lavoro di rilettura e sintesi alla luce della fede che deve sostenere l’elaborazione del testo finale.

Pur con il necessario coinvolgimento del gruppo di redazione, la determinazione delle modalità di elaborazione, discussione e approvazione del testo spetta ai Vescovi in quanto responsabili del processo sinodale ai diversi livelli (diocesano, nazionale, ecc.), che esercitano così la loro responsabilità di guida del discernimento.

4. Il percorso di redazione

Sulla base della metodologia seguita per le assemblee del Sinodo dei Vescovi e altri percorsi sinodali si suggeriscono alcune tappe, raccomandando di adattarle alle culture e ai contesti locali.

4.1 Lettura dei contributi ricevuti

La lettura dei materiali raccolti deve essere portata avanti in un clima di preghiera e di discernimento, tenendo presenti il contesto e la cultura da cui provengono. A partire dalla propria esperienza e competenza, chi partecipa a questa fase cerca di identificare nei materiali che legge:

  •           Quali elementi interessanti, innovativi, illuminanti emergono rispetto all’interrogativo che guida il percorso sinodale?
  •           Quali ostacoli, difficoltà o preoccupazioni vengono segnalati? Quali sono le cause che vengono indicate?

Via via che si procede nel lavoro, occorre prestare attenzione a:

  •          tendenze comuni su cui si rileva un certo consenso (non necessariamente unanime);
  •          punti di vista dissonanti e voci “fuori dal coro” o marginali, che evidenziano differenze all’interno del Popolo di Dio; è fondamentale non smarrirne la traccia, perché il processo di discernimento potrebbe riconoscerle come voci profetiche che indicano ciò che lo Spirito chiede alla Chiesa.

4.2 Identificazione dei punti cardine

Il lavoro di lettura con il metodo appena descritto consentirà di identificare un certo numero di punti cardine: insiemi di intuizioni e interrogativi attorno a cui è possibile aggregare un certo numero di elementi emersi dalla lettura, evidenziando le relazioni che li legano. Ciascun membro del gruppo di redazione può essere invitato a stendere una breve relazione che evidenzi i punti cardine da lui rinvenuti. Il metodo della conversazione spirituale può essere utile per condividere il frutto del lavoro individuale e formare un consenso.

4.3 Redazione del testo

L’articolazione dei principali punti cardine emersi aiuterà a impostare la struttura del corpo della sintesi. Seguirà la stesura di una prima bozza, da affidare a quel nucleo di persone più esperte nel lavoro di redazione indicato al n. 3.2. Questa bozza sarà affinata grazie ai contributi degli altri membri del gruppo di redazione, fino a che si converrà insieme che la ricchezza presente nei contributi raccolti è adeguatamente rappresentata nel testo.

Questo lavoro non mira ad azzerare le differenze o ad armonizzare le voci dall’esterno in modo artificiale: conflitti, tensioni e domande difficili potranno legittimamente essere presenti sia nei contributi raccolti, sia tra i membri del gruppo di redazione. Un approccio sinodale cercherà di identificare in che direzione è possibile camminare insieme discernendo ciò che sembra venire da Dio. Se questo non è possibile, le tensioni possono essere indicate nella sintesi così come si sono manifestate. Infine, può essere interessante salvaguardare il sapore locale o le formulazioni significative attraverso citazioni dirette della voce dei partecipanti al processo sinodale o dei materiali raccolti.

4.4 Feedback ed emendamenti

Terminato il lavoro del gruppo di redazione, si potrebbe trovare la modalità più appropriata per sottoporre il testo in via riservata ad alcune persone che hanno partecipato al processo sinodale, a partire da coloro che ne sono responsabili, raccogliere il loro feedback e modificare il testo ove appaia opportuno.

Una Conferenza Episcopale/Sinodo della Chiesa sui iuris o una Diocesi/Eparchia potrebbero sentirsi chiamati a vivere questa fase restituendo, in qualche modo, la bozza di sintesi al Popolo di Dio per ricevere un ulteriore feedback e altri suggerimenti. Questa ulteriore consultazione potrebbe rafforzare la sintesi e porre le basi per la sua successiva attuazione. Al termine del percorso sarà necessaria una sistemazione redazionale del testo, anche per rispettare i limiti di lunghezza.

4.5 Revisione del processo

A questo punto, potrebbe rivelarsi utile dedicare un po’ di tempo a rileggere nella preghiera l’intero processo sinodale (compresa la fase della redazione della sintesi). Il frutto di questa rilettura potrà arricchire la parte introduttiva della sintesi (cfr. sopra n. 2.1).

4.6 Validazione e approvazione

Prima di essere inviato al livello successivo (ad es. dalla Diocesi/Eparchia alla Conferenza Episcopale/Sinodo della Chiesa suoi iuris; dalla Conferenza Episcopale/Sinodo della Chiesa suoi iuris alla Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi), il testo dovrà essere validato e approvato secondo le modalità definite all’inizio del processo (cfr. sopra n. 3.3). Più che preoccuparsi dei contenuti specifici, chi ha la responsabilità dell’approvazione finale ha il compito di garantire che il testo sia frutto di un percorso autenticamente sinodale e sia rispettoso del processo sinodale effettivamente svolto.

Per ulteriori risorse e informazioni sulla preparazione delle sintesi, vi invitiamo a visitare il sito ufficiale www.synod.va, e i siti di supporto www.synodresources.org e www.prayforthesynod.va.

[1] Ovviamente sono comprese in queste denominazioni tutte le circoscrizioni ecclesiastiche equiparate alle Diocesi/Eparchie.