Don Vittorio Rocca

Don Vittorio Rocca

16 Aprile 2025

In qualità di referente della diocesi di Acireale per il Cammino sinodale, sin dall’inizio sono stato coinvolto e ho cercato di coinvolgere. La sottolineatura fondamentale e decisiva per me è che la sinodalità è «dimensione costitutiva della Chiesa». È la sinodalità intesa come il camminare insieme di laici e pastori. Ma non soltanto tra di loro, un caminare-insieme intraecclesiale, ma con tutta l’umanità, secondo l’ispirazione conciliare prima e di Francesco in continuità (vedi rispettivamente Gaudium et spes ed Evangelii gaudium). Il “camminare insieme”, pertanto, non è da intendersi come una semplice strategia pastorale, né una semplice esigenza pedagogica. Alla base del camminare-insieme sta la visione di Chiesa come popolo di Dio, cioè come l’insieme di tutti coloro che Dio ha chiamato a far parte del suo popolo. Una Chiesa sinodale è una Chiesa dell’ascolto, nella consapevolezza che ascoltare «è più che sentire». È un ascolto reciproco in cui ciascuno ha qualcosa da imparare. Ho visto il Cammino sinodale come provvidenziale per una Chiesa che si interroga e cerca di fare un passo in avanti. Un passo in avanti scansionato dalle varie fasi che il Cammino nazionale ha sapientemente indicato in questi anni. Ci siamo chiesti “verso dove stiamo andando”, in un itinerario di autocoscienza teso a provocare la consapevolezza ecclesiale (parrocchiale, diocesano, regionale, nazionale…). Questo processo era arrivato a un ultimo momento di incontro che ha portato alla stesura di un documento di sintesi finale ma nello stesso tempo proteso in avanti (la II Assemblea sinodale). Ho visto in quel che è accaduto nei giorni scorsi a Roma ciò che era accaduto all’inizio del Concilio Vaticano II. Il Concilio è partito veramente quando è stato messo da parte il documento preparatorio. I padri conciliari hanno detto “questo testo noi non lo discutiamo” è da lì è partito il Concilio. Altrimenti avrebbero discusso su quel testo e basta. Mi è sembrato – fatte le dovute proporzioni con l’evento
conciliare – che la fase profetica sia davvero ripartita il 3 aprile 2025: bisogna lavorare tutti insieme, il Cammino sinodale come cammino della comunità ecclesiale. Non si nasce sinodali, ma lo si diventa!