L’obiettivo è chiaro: “riqualificare il tessuto delle nostre comunità e, al loro interno, di coloro che più da vicino sono chiamati a svolgere servizi e ministeri”. Per questo, le diocesi di Tivoli e Palestrina hanno scelto di focalizzarsi sulla formazione, tema che – sottolineano i referenti, don Gianluca Zelli e Lucina Ciamei – “abbraccia l’ambito dei contenuti della fede, quello della spiritualità e quello della testimonianza”.  “Centrale – osservano – è l’attenzione all’iniziazione cristiana verso la quale tutte le comunità sono chiamate a convergere per una proposta di fede che non si limiti alla recezione passiva dei sacramenti, ma che conduca ad una maturità nella fede sia dei ragazzi che dei genitori”.
Inoltre, sono stati proposti “agli organismi di partecipazione diocesani gli altri nuclei tematici, declinati nelle Linee guida ed emersi dalla fase narrativa, con incontri di presentazione seguiti da momenti sinodali di conversazione spirituale e condivisione per individuare obiettivi pastorali verso i quali camminare insieme come Chiesa”.
Nelle due diocesi, unite in persona Episcopi, “il discernimento sinodale sta facendo emergere una disponibilità da parte di molti laici a crescere e assumere sempre più responsabilità all’interno della Chiesa”. “Questo – evidenziano i referentei – conduce a qualificare le relazioni tra presbiteri a laici con un atteggiamento di accoglienza, riconoscimento e valorizzazione da parte dei presbiteri”. In generale, concludono don Zelli e Ciamei, “la riflessione sinodale ha portato nei laici una rinnovata sensibilità all’ascolto della Parola e alla cura della spiritualità come radici essenziali di ogni servizio”.