Come essere Comunità che genera alla fede

Come essere Comunità che genera alla fede

5 Dicembre 2022

Al lavoro nel cantiere della iniziazione cristiana

Le indicazioni per il secondo anno del Cammino Sinodale offrono la possibilità che ogni diocesi preveda anche un “quarto cantiere”. In realtà la Diocesi di Gorizia ha da tempo aperto un cantiere a cui è opportuno avviarsi a dare una definitività: quello dell’iniziazione cristiana. Da diversi anni si sta infatti lavorando sui percorsi catechistici per i bambini e ragazzi. E da qualche anno è partito anche un percorso per gli adulti che chiedono di diventare cristiani o di completare il cammino interrotto della iniziazione cristiana ricevendo il sacramento della Confermazione (e, in qualche caso, anche partecipando per la prima volta in modo pieno alla celebrazione eucaristica). Il quarto cantiere sinodale può essere l’occasione propizia per concludere il percorso, ampliare l’ascolto e dare poi ufficialità agli itinerari finora sperimentati, proponendoli poi in modo autorevole a ogni unità pastorale e parrocchia.

Perché è necessario un “quarto” cantiere sinodale?

La Lettera Pastorale del Vescovo Carlo per questo anno pastorale A Betania che raccoglie e rilancia il cammino sinodale, risponde a questa domanda (n.16). Sono almeno tre i motivi che rendono opportuno realizzare questo “quarto” cantiere. Il primo è che si tratta di un tema che tocca molto da vicino le nostre comunità costituendo una delle più importanti attività che caratterizza la gran parte dell’anno pastorale di ogni unità pastorale e parrocchia. Una seconda ragione, come già accennato, è il fatto che finora, nonostante i tentativi di anni, non si è ancora riusciti a convergere in un cammino unitario a livello diocesano. C’è poi, in terzo luogo, una forte motivazione legata al cammino sinodale e, in particolare, alla fase di ascolto che siamo chiamati a vivere anche in questo secondo anno: l’ascolto e l’accoglienza di chi si rivolge alla comunità per entrare a farne parte o per completare il suo cammino di ingresso in essa. Sarebbe strano che si dedicasse tempo, attenzione, empatia e soprattutto ascolto a chi rimane per così dire all’esterno della comunità cristiana e non a chi vi è già inserito, come i genitori che chiedono che i figli ne entrino a far parte col Battesimo, o desidera inserirsi, come i giovani e gli adulti che domandano di essere battezzati o di ricevere il sacramento della Confermazione. Un ascolto che deve diventare accoglienza e partecipazione. Per questo motivo inoltre, sempre la Lettera Pastorale chiede “attenzioni di ascolto” (nn. 18-22) per tutti coloro che in qualche modo partecipano dei percorsi di catechesi (bambini, ragazzi, genitori, catecumeni adulti). La domanda fondamentale di questo cantiere è: come possiamo “camminare insieme” per essere una comunità che genera alla fede? Con la riunione del Vescovo con i Parroci responsabili di Unità Pastorale e il direttore dell’Ufficio catechistico, tenutasi giovedì 1° dicembre, si sono poste le basi per questo ultimo tratto di elaborazione della proposta per arrivare alla fine dell’anno pastorale, a giugno, con un progetto unitario di catechesi rinnovato e diversi sussidi a disposizione, frutto di questo “ascolto”.  

don Giulio Boldrin coordinatore équipe sinodale diocesana